Perché investire in Belgio

19 Settembre 2016

  • Belgio
  • Diritto societario

Il Belgio si posiziona nel cuore dell’asse geo-economico Liverpool-Genova, dove si concentra il 65% dell’attività economica Europea ed ha saputo sfruttare al meglio tale vantaggio, trasformandosi in uno degli hub logistici più importanti al mondo. Il fatturato del settore trasporti e logistica è cresciuto, infatti, del 135% negli ultimi 10 anni, con un turnover annuale che supera gli 85 miliardi di euro. Snodo fondamentale del sistema intermodale di connessione logistica del Belgio è il porto di Anversa, al 2° posto (dopo Rotterdam) in Europa.

Il Belgio, anche grazie alla sua posizione geografica nel cuore dell’Europa, ha un’economia molto aperta agli scambi e rappresenta un importante partner economico per l’Italia, soprattutto nelle relazioni commerciali.

Infatti, secondo i dati ISTAT, anche nel 2014, il Belgio si conferma come il 9° partner commerciale a livello mondiale per l’Italia ed il mercato che ha registrato la maggiore dinamicità, divenendo il 7° mercato di sbocco per le nostre esportazioni, dopo Germania, Francia, Stati Uniti, Regno Unito, Svizzera e Spagna.

Nel 2014, l’interscambio complessivo di beni tra l’Italia e il Belgio ha registrato un andamento molto positivo, raggiungendo i 28,3 mld di euro, con un incremento del 7,86% rispetto al 2013. Le esportazioni italiane verso il Belgio hanno raggiunto 13,2 mld di euro con una crescita del 16%. Tale andamento assume un particolare rilievo, considerato che nel 2014 le importazioni del Belgio dai Paesi Ue sono diminuite e tutti i principali partner commerciali europei hanno perso quote di mercato. Le importazioni italiane dal Belgio hanno raggiunto i 15,1 mld di euro con una crescita dell’1,6%.

Relativamente agli investimenti esteri, secondo le fonti Eurostat disponibili, nel 2012 il Belgio rappresentava il 9° paese di destinazione degli investimenti diretti esteri provenienti dall’Italia e il 6° paese di provenienza degli investimenti diretti esteri in Italia.

Considerando il saldo positivo di questi valori e l’importanza di dette cifre, riteniamo opportuno offrire agli operatori commerciali italiani una guida che contenga delle informazioni di natura sia giuridica sia pratica e che permetta loro:

  • di analizzare in maniera oggettiva la situazione economica belga;
  • di valutare la possibilità di investire in Belgio.

Proprio a tal fine la guida è stata schematicamente suddivisa in quattro parti:

  1. i motivi per i quali preferire il Belgio per i propri investimenti e quindi i differenti aspetti da valutare prima di intraprendere qualsiasi attività economica;
  2. le fondamentali caratteristiche delle società belghe seguite dalle fasi e dai costi per la loro costituzione;
  3. il diritto del lavoro e le caratteristiche principali dei contratti di lavoro;
  4. i contratti commerciali comunemente utilizzati e la disciplina legale di riferimento.

Perché investire in Belgio?

Oggi il Belgio è un’economia di servizi ed il peso del settore terziario rappresenta quasi il 70% del PIL, anche per effetto dell’adozione di incentivi sia a livello federale che regionale. Come in tutte le economie occidentali ed in particolare fra gli Stati membri dell’Unione Europea, anche in Belgio i settori primario e secondario sono in fase recessiva.

Incentivi

Gli incentivi più interessanti sono: la deduzione dell’interesse nominale, che permette di recuperare la tassa effettiva d’imposta di società; il cosiddetto “interesse teorico”, vale a dire la parziale esenzione del pagamento di interessi sugli utili reinvestiti nell’azienda; l’assenza di imposta sul patrimonio; deduzioni per investimenti in settori specifici; incentivi fiscali per redditi da brevetti; l’inesistenza di vincoli per attività di proprietà di non residenti. Interessante è anche la normativa in tema di rapporti di lavoro e problematiche fiscali connesse. In tema di intermediari commerciali le disposizioni sono più favorevoli che altrove.

Ricerca ed attrazione degli investimenti

Il Belgio sta progressivamente rafforzando i settori ad alto contenuto tecnologico, investendo in parchi scientifici, centri di ricerca, laboratori, università e “business parks”. Ciò, unitamente all’efficienza della forza lavoro, fa sì che la produttività manifatturiera sia superiore alla media europea. Il Belgio si posiziona sempre ai primi posti delle classifiche internazionali per l’attrazione degli investimenti.

Interscambio in crescita

Analizzando recenti ed autorevoli dati relativi ai rapporti economici tra Italia e Belgio, si evince chiaramente che gli scambi commerciali si stiano intensificando considerando che il 2014 è stato un altro anno record per l’export italiano verso il Belgio: + 15,8% rispetto al 2013.

Stando ai dati ICE-ISTAT, si tratterebbe del maggior incremento a livello mondiale, evidenziando un trend in consolidata crescita: +34,3% dal 2010.

L’interscambio complessivo ha superato i 28 miliardi di euro (13,2 miliardi di export; 15,1 miliardi di import). Per quanto il saldo della bilancia commerciale resti ancora favorevole al Belgio, il surplus è ormai ridotto a soli euro 1,8 miliardi rispetto ai 4,6 miliardi registrati nel 2010. Il quadro d’insieme evidenzia come il mercato Belga offra interessanti opportunità di crescita per i nostri operatori” (fonte: Ambasciata Italiana).

Inoltre, secondo i dati ISTAT elaborati da Agenzia ICE per il primo trimestre del 2015, il volume degli scambi commerciali tra Italia e Belgio ha confermato le tendenze ampiamente positive registrate in questi ultimi anni dimostrando come i rapporti commerciali tra i due stati siano in costante ascesa poiché “da gennaio a marzo 2015, l’Italia ha esportato nel Regno beni per 3.383.698 euro, contro i 3.318.698 euro totalizzati nel primo trimestre del 2014.

Crescita delle importazioni dall‘Italia

Inoltre, sebbene i dati relativi al Commercio Estero italiano nel mese di giugno 2015, pubblicati dall’ ISTAT ad agosto, indicano una flessione congiunturale dell’export e una crescita dell’import, il dato relativo all’interscambio col Belgio nel mese di giugno è particolarmente positivo, indicando il maggior dinamismo sia per le esportazioni (+37,6%), che per le importazioni italiane (+32,6%) in confronto con lo stesso mese del 2014.

Il Belgio, pertanto, è stato il mercato con la maggiore crescita per i prodotti italiani.

Su base semestrale il dato sulle esportazioni italiane in Belgio nel 2015 registra una crescita del 9% sul 2014, con gli incrementi più rilevanti registrati nei settori dei prodotti dell’agricoltura, silvicoltura e pesca (+ 20%), prodotti dell’attività manifatturiera (+ 8,6%), prodotti alimentari (+7%), legno e prodotti in legno (+13,5%), articoli farmaceutici (+16,2%), macchinari ed apparecchi n.c.a. (+16%), mezzi di trasporto (+12%) e autoveicoli (+26,6%).

Il valore complessivo delle esportazioni italiane nel primo semestre 2015 supera i 7,1 miliardi di euro, mentre le importazioni dal Belgio hanno raggiunto gli 8,8 miliardi, con una crescita sul 2014 del 17% (Fonte: Ufficio ICE Bruxelles).

L’autore di questo post è David Diris.