Il compenso di fine rapporto dovuto all’agente è trattato diversamente a seconda se si tratti di un agente commerciale o di un agente di interesse comune.
L'agente commerciale
Se il contratto è soggetto al diritto francese, il risarcimento sarà regolato dall'articolo L 134-12 del Codice di Commercio (e dall'art. 17.3 della Direttiva del 1986). Nessuna disposizione contraria può escludere in principio tale risarcimento né limitarne anticipatamente l'importo. L'indennità è dovuta al termine del contratto (la giurisprudenza non distingue fra la fine di un contratto di durata indeterminata e la scadenza di un contratto a tempo determinato, anche se questo sembra contrario al testo della Direttiva del 1986). Il risarcimento non è dovuto nei seguenti casi limitati:
- l'agente commerciale ha receduto dal suo contratto, a meno che questo recesso non sia giustificato da una precedente colpa del preponente (ad es. mancato pagamento delle provvigioni) o sia dovuto all'età, all'infermità, alla malattia o al decesso dell'agente;
- la cessazione del contratto è causata dalla grave colpa dell’agente commerciale;
- l'agente commerciale ha ceduto il suo contratto - con il consenso del preponente - a un terzo.
Va considerato che l'eccezione per l'infermità, l'età, la malattia o la morte riguarda solo l’agente commerciale che sia una persona fisica ed abbia stipulato un contratto con il preponente. Questa possibilità è esclusa quando l’agente commerciale è una società che stipula il contratto con il preponente.
Se l'agente commerciale rifiuta di rinnovare il contratto quando il preponente glielo propone, l'indennità di fine rapporto non sarà dovuta.
La colpa grave è interpretata restrittivamente dalla giurisprudenza come una colpa di tale gravità da impedire il mantenimento del rapporto contrattuale. Pertanto, non tutte le violazioni di un contratto sono automaticamente considerate come gravi mancanze. Ad esempio, il mancato rispetto di un obiettivo di fatturato generato dall'agente non è di per sé una colpa grave, ma lo sono i casi di violazione di un impegno di non concorrenza, di abbandono della missione o di denigrazione del preponente. Anche se i tribunali ritengono di non essere vincolati da una definizione contrattuale di colpa grave, potrebbe essere utile specificare quale violazione potrebbe autorizzare il preponente a risolvere il contratto per una cosiddetta colpa grave. La definizione di grave inadempimento porta il giudice a ritenere che se il preponente ha concesso (a scopo di conciliazione, per conformità al contratto, o per debolezza) un preavviso di risoluzione, l’inadempimento che ha dato luogo alla risoluzione non potrà essere considerato come grave. La risoluzione per colpa grave comporta il diritto di risolvere il contratto senza preavviso.
La giurisprudenza francese fissa il quantum del risarcimento in modo molto ampio, ad una somma quasi forfettaria di due anni di retribuzione lorda corrisposta all'agente calcolata sulla media degli ultimi 36 mesi precedenti la cessazione effettiva del contratto. Se il contratto è durato meno di due anni, il risarcimento sarà pro rata temporis. La base del risarcimento è, infatti, l'insieme delle somme versate all'agente, compresa la remunerazione per servizi ausiliari (e anche il rimborso delle spese). La giurisprudenza, inoltre, non distingue tra le provvigioni pagate per operazioni con clienti preesistenti e quelle con clienti che non esistevano; ma potrebbe essere opportuno allegare al contratto l'elenco dei clienti preesistenti e il loro fatturato per identificare una eventuale inadempienza dell'agente.
Se l’inadempimento dell'agente non è considerato grave, può tuttavia costituire un’inadempienza che comporta la responsabilità dell'agente e che autorizza il preponente a chiedere il risarcimento dei danni che possono essere compensati con il risarcimento dovuto alla cessazione del rapporto. Se il preponente non è in grado di limitare validamente l'importo del risarcimento in anticipo, il contratto può stabilire che la messa a disposizione da parte del preponente della propria banca dati dei clienti a beneficio dell'agente commerciale, darà luogo ad una remunerazione che non è pagabile al momento della conclusione del contratto, ma il cui pagamento è rinviato alla fine del contratto. In questo caso, tale somma compenserà parzialmente l'importo del risarcimento di fine rapporto.
Il diritto all'indennizzo dell'agente commerciale si estingue se egli non lo rivendica con qualsiasi mezzo (di solito con lettera raccomandata con ricevuta di ritorno) entro un anno dalla cessazione del suo contratto. Questo termine di decadenza è indipendente, secondo il diritto francese, dalla durata del termine di prescrizione che è di cinque anni dalla fine del contratto e che viene interrotto da qualsiasi azione legale.
L'agente di interesse comune
Anche l'agente di interesse comune ha diritto a un risarcimento, ma i suoi diritti sono più limitati o addirittura precari. Soprattutto, questo diritto al risarcimento non è di ordine pubblico e può quindi essere escluso o modificato dal contratto. Il risarcimento di fine contratto non sarà dovuto a questo agente se il contratto viene risolto per una giusta causa. Il concetto di colpa grave non è qui applicabile. L'importo del risarcimento è generalmente calcolato nello stesso modo che per l'agente commerciale.