Il Contratto di Agenzia Commerciale in Vietnam

Guida pratica

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Il contratto di agenzia commerciale è uno degli accordi più utilizzati nel commercio internazionale.

Nell'Unione Europea il quadro giuridico è fissato dalla Direttiva del Consiglio 86/653/CEE, ma esistono ancora differenze significative tra le normative nazionali e la giurisprudenza degli Stati membri.

Al di fuori dell'UE, l'agenzia commerciale spesso non è regolamentata da una legge specifica o può essere soggetta a leggi a livello federale o statale.

Nella maggior parte dei paesi, anche se le parti sono libere di scegliere la legge applicabile ad un contratto internazionale di agenzia e il metodo di risoluzione delle controversie, alcune disposizioni previste dalle leggi locali non possono essere escluse.

E mentre l'Agente ha solitamente diritto ad un'indennità di clientela alla cessazione del contratto, tale indennità può essere esclusa in alcuni paesi.

Quando si negozia un contratto di agenzia internazionale, quindi, è molto importante sapere quali sono le opzioni disponibili, quale legge è più favorevole agli interessi del preponente o dell'agente, quali disposizioni non possono essere derogate, quale è la migliore giurisdizione per la risoluzione delle controversie, e così via.

In questa Guida i nostri esperti legali forniscono alcune risposte e consigli pratici.

Vietnam

Come sono regolati i contratti di agenzia in Vietnam?

In Vietnam non c’è un termine specifico che sia traducibile sia letteralmente che nel senso giuridico della UE come “agente commerciale”.

I vietnamiti preferiscono “Attività Commerciali Intermediarie” quando si tratta dell’attività di agenzia.

Il legislatore vietnamita ha messo gli occhi su tali attività commerciali intermediarie piuttosto tardi. All'inizio, con un'economia pianificata a livello centrale, le attività commerciali erano svolte principalmente da imprese statali e condotte mediante operazioni dirette, per cui il ruolo dell'intermediario non è stato oggetto dell'attenzione che merita in un'economia di mercato. Tuttavia, durante e dopo le riforme del 1986 basate su Đổi Mới, agenzie, intermediari e concessionari autorizzati hanno iniziato ad essere gestiti da organizzazioni statali con lo scopo di raggiungere gli obiettivi economici e sociali per lo Stato, cioè non esattamente con lo scopo di condurre l’attività di quelle stesse organizzazioni. Nelle attività di vendita e acquisto di beni di esportazione e di importazione da parte di rivenditori autorizzati, a causa dell'attuazione della politica di monopolio di Stato sul commercio estero, solo le imprese di Stato erano autorizzate ad essere i soggetti incaricati / affidati. Tali attività erano eseguite sulla base di un piano annuale proposto dal Presidente del Comitato Popolare locale e accettate dal Ministero del Commercio Estero (la Circolare n. 03-BNgT / XNK del 11 gennaio 1984 del Ministero del Commercio Estero disciplina il mandato dell’importazione ed esportazione dei beni).

Per le attività di agenzia commerciale, in primo luogo, una transizione dal Comunismo alle imprese private nelle province meridionali del Vietnam è stato introdotto dando il diritto ai proprietari di attività private di vendere beni per conto dello Stato (Decisione n. 100/CP del 12 aprile 1977) e quel diritto apparteneva anche alle imprese statali. Dopo il Đổi Mới le attività degli intermediari commerciali si sono sviluppate in quattro categorie che sono Rappresentante delle Entità Commerciali, Intermediazione Commerciale, Compravendita di Beni da Distributori Autorizzati e Agenzia Commerciale, tale suddivisione essendo principalmente di natura storica.

I Contratti di Agenzia sono disciplinati in parte dalla Legge sul Commercio del 2005 n. 36/2005/QH11 e, per certi aspetti, dal Codice Civile del 2015.

Quali sono le differenze rispetto agli altri intermediari?

Agenzia Commerciale

Ai sensi dell’articolo 166 della legge sul Commercio del 2005, “per Agenzia Commerciale si intende un’attività commerciale in cui il preponente e l’agente convengono che l'agente effettui in proprio nome la vendita o l'acquisto di beni per conto del preponente o fornisca servizi del preponente ai clienti al fine di ricevere una remunerazione."

L’operazione dell’Agenzia Commerciale prevede due tipi di relazioni: (1) la relazione tra il rappresentante e l’entità rappresentata; (2) La relazione tra il rappresentante e terze parti L'entità rappresentata e il terzo non trattano tra loro, ma compiono tali atti attraverso il rappresentante, il rappresentante dovrà, a proprio nome, acquistare o vendere beni per l’entità rappresentata o fornire i servizi dell’entità rappresentata a terzi. Questa è chiaramente una differenza cruciale con i contratti di agenzia disciplinati nell’Unione Europea.

Il rappresentante e l’entità rappresentata devono essere entità commerciali.
Nelle attività delle agenzie commerciali, il rappresentante stabilisce transazioni con un terzo per proprio conto a beneficio del preponente per ricevere una remunerazione.
Un contratto per agenzia commerciale deve essere stipulato per iscritto o "in un'altra forma con validità giuridica equivalente" (cioè per iscritto).
Tutti i diritti e gli obblighi delle parti sono stabiliti nella Legge sul Commercio 2005.

Rappresentanza delle entità commerciali

Ai sensi dell’articolo 141, Legge sul Commercio 2005 n. 36/2005/QH11, “per Rappresentanza dell’entità commerciale si intende l’accordo di un’entità commerciale (indicata come rappresentante) al fine di agire con l’autorizzazione di un’altra entità commerciale (indicata come entità rappresentata) per eseguire attività commerciali a nome e seguendo le istruzioni dell’entità (rappresentata) e con il diritto di ricevere una remunerazione nella sua qualità di rappresentante”.

Il rappresentante e l’entità rappresentata devono essere entità commerciali.
Le parti possono concordare che un rappresentante conduca una parte o tutte le attività commerciali che rientrino nell'ambito di attività dell'entità rappresentata (art. 143, Legge sul Commercio 2005).
Un contratto di rappresentanza dell'impresa deve essere stipulato per iscritto o in un'altra forma con validità giuridica equivalente (art. 142, legge sul commercio 2005).
Tutti i diritti e gli obblighi delle parti sono indicati nella legge sul commercio 2005 e nella legislazione accessoria.

Intermediazione Commerciale

Ai sensi dell’Articolo 150 della Legge sul Commercio 2005, “per intermediazione commerciale si intende un’attività commerciale in cui un’entità commerciale agisce come intermediario (indicato come il broker) tra le parti che acquistano e vendono beni e che forniscono servizi (indicati come preponenti) nel corso di negoziati e firmano contratti per l'acquisto e la vendita di beni o forniture di servizi, e ha diritto a una remunerazione, nell'ambito di un contratto di intermediazione.

L’intermediario deve essere un’entità commerciale e possedere una licenza da intermediario.
L’ambito dell’intermediazione è piuttosto esteso, potrebbe essere qualsiasi attività commerciale che non sia proibita dalla legge.
Il contratto di intermediazione deve essere fatto per iscritto.
Tutti i diritti e gli obblighi delle parti sono indicati nella Legge sul Commercio 2005 e legislazione accessoria.

Vendita e acquisto di beni da parte di rivenditori autorizzati

Ai sensi dell’Art. 155 della Legge sul Commercio 2005, “per vendita e acquisto di beni da parte di rivenditori autorizzati si intende un’attività commerciale in cui un rivenditore autorizzato esegue la vendita e l’acquisto di beni a proprio nome a determinate condizioni concordate con il preponente e gli viene pagato un compenso quale rivenditore.”

La parte affidataria può o può non essere un’entità commerciale ma il soggetto incaricato (il rivenditore) deve essere un’entità commerciale.
L’ambito del lavoro: il rivenditore effettua la vendita e l'acquisto di beni in base alle richieste del preponente e al contratto.
Un contratto di vendita e acquisto di beni da parte di rivenditori autorizzati deve essere stipulato per iscritto o in un'altra forma con validità legale equivalente.
Tutti i diritti e gli obblighi delle parti sono indicati nella legge sul commercio 2005 e nella legislazione accessoria.

Come nominare un agente commerciale in Vietnam?

Secondo la legge vietnamita, non ci sono requisiti espliciti relativamente alla nomina di agenti a organizzazioni straniere. E’ considerata semplicemente come un’ordinaria attività commerciale, regolata dalla Legge sul Commercio 2005 e dal Codice Civile 2015. Avendo somiglianze con qualsiasi transazione civile, tale attività deve soddisfare tre condizioni essenziali per la sua validità che sono: i) i soggetti hanno capacità giuridica civile e capacità per atti civili adeguati all'operazione civile stabilita; ii) i soggetti che partecipano alla transazione agiscono in modo completamente volontario; iii) l’obiettivo e i contenuti della transazione civile non sono contrari alla legge o alla morale sociale secondo il Codice Civile.

Inoltre, l’agenzia commerciale è regolata anche dalla Legge sul Commercio. Quindi, due requisiti più specifici che ciascuna parte nell’agenzia commerciale deve soddisfare, indipendentemente dalla propria nazionalità, sono: iv) entrambe le parti devono essere entità legali e v) il contratto di agenzia commerciale deve essere stipulato per iscritto o in altra forma con validità legale equivalente. Come ogni transazione civile, la legge lascia libertà alle parti di negoziare i propri contratti.

È possibile applicare una legge straniera a un contratto di agenzia commerciale in Vietnam?

Sì. Secondo il punto 2, Art. 5 della Legge sul Commercio 2005 sull’applicabilità dei trattati internazionali, la legge straniera e la pratica commerciale internazionale, “le parti di una transazione commerciale con un elemento straniero possono concordare di applicare la legge straniera o la pratica commerciale internazionale se tale legge straniera o pratica commerciale internazionale non è contraria ai principi fondamentali della legge del Vietnam”. Perciò, è pienamente permessa dalla legge vietnamita. Tuttavia, se le parti non dicono nulla circa la scelta della legge applicabile, si applicherà la legge del Vietnam, poiché l’ambito di applicazione della Legge del Commercio comprende tutte le attività commerciali condotte nel territorio della Repubblica Socialista del Vietnam.

È possibile ottenere il riconoscimento in Vietnam di una sentenza straniera?

Tutte le parti che hanno ottenuto decisioni giudiziarie o arbitrali straniere a loro favore dovrebbero considerare con molta attenzione il riconoscimento di tali decisioni in Vietnam. Sfortunatamente, Il Vietnam possiede in particolare uno dei più alti tassi di rifiuto dei lodi arbitrali al mondo, con il 46% delle domande di esecuzione di lodi arbitrali straniere dal 2005 al 2014 respinto dalla Corte Suprema. È ancora più difficile quando si tratta di ordini giudiziari stranieri. Ai sensi dell'articolo 423 relativo alle decisioni civili e alle sentenze di tribunali stranieri riconosciute e consentite per l'esecuzione in Vietnam, vi sono 3 casi in cui le decisioni e le sentenze di cui sopra sono riconosciute e consentite per l'esecuzione in Vietnam, e sono i) decisioni e sentenze di tribunali di un paese straniero prescritte in un trattato internazionale di cui tale Paese e la Repubblica Socialista Vietnamita sono membri; ii) decisioni e sentenze di tribunali di uno paese straniero dove né tale paese straniero né la Repubblica Socialista Vietnamita è membro di un trattato internazionale contenente disposizioni sul riconoscimento e l'autorizzazione all'esecuzione delle sentenze e delle decisioni dei tribunali stranieri sulla base del principio di reciprocità; iii) decisioni civili e sentenze di tribunali stranieri il cui riconoscimento e autorizzazione per l'esecuzione sono prescritti dalla legge vietnamita. Finora, il Vietnam ha accordi bilaterali riguardanti il riconoscimento e il consenso di decisioni e sentenze di tribunali stranieri con pochissime Nazioni che erano principalmente parte dell’allora Blocco Sovietico, precisamente Russia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Polonia, Ungheria, Cuba, Laos, Cina, Corea del Nord, Ucraina, Bielorussia, Mongolia e specialmente la Francia. I casi ai summenzionati punti ii) e iii) non hanno visto alcuna guida specifica da parte del legislatore e dell'autorità di regolamentazione vietnamita. Ciò significa che l’applicazione di questi casi è molto incerta.

Per quanto riguarda l'esecuzione dei lodi arbitrali in Vietnam, l’Art. 39.2 del Codice di Procedura Civile 2015 (CPC 2015) stabilisce che l’esecuzione di lodi stranieri è subordinata a uno dei seguenti punti: (a) il debitore del lodo è domiciliato o ha la sua sede in Vietnam, o (b) il bene(i) relativo(i) all’esecuzione sono situati in Vietnam. Inoltre, tutte le parti coinvolte devono sapere che c’è un limite al deposito di una domanda per il riconoscimento e l’esecuzione di un lodo arbitrale straniero, che è 3 anni da quando il lodo ha effetto legale. In aggiunta, nell’art. 453, CPC 2015 ci sono poche formalità richieste per i documenti che sono:

“La domanda deve essere accompagnata da documenti e materiali prescritti nei trattati internazionali di cui il Vietnam è membro; dove non c’è tale trattato internazionale o dove i trattati internazionali non dicono nulla su questa questione, i seguenti documenti e materiali devono accompagnare la domanda: (a) Originale o copia autentica del lodo degli arbitri stranieri; (b) Originale o copia autentica dell’accordo arbitrale tra le parti.
2. Documenti e materiali allegati alla domanda in lingua straniera devono essere accompagnati dalla traduzione in lingua vietnamita e legalmente certificati o legalizzati”.
In pratica, sono necessari ancora più documenti come certificati di registrazione aziendale, pareri legali su leggi straniere e conferme scritte di corrieri per dimostrare la comunicazione di determinati documenti che potrebbero portare a molti problemi a ciascuna parte. Ultimo ma non meno importante, tutti i documenti depositati per il riconoscimento e l'esecuzione saranno pubblicati, a meno che tali documenti non siano dimostrati correlati a segreti di Stato, segreti commerciali o informazioni personali relative alla vita privata delle persone fisiche. La possibilità di far parte di registri pubblici potrebbe non adeguarsi alla protezione della privacy che è diventata una delle più forti cause di arbitrato.

Cessazione del rapporto

Nell’Agenzia Commerciale, l’agente esegue solo l’acquisto e la vendita di beni per conto dell’entità rappresentata con lo scopo di ricevere una remunerazione. Perciò, la natura dell’agenzia commerciale è un contratto di servizi. Per la sua natura di contratto di servizi, il contratto di agenzia commerciale si risolverà nei seguenti casi:

  • entrambe le parti potrebbero risolvere il contratto di agenzia commerciale senza l'obbligo di presentare alcuna motivazione ma con l’obbligo di darne avviso scritto all’altra parte entro un ragionevole periodo di tempo che non deve essere meno di 60 giorni precedenti la data di risoluzione;
  • l’accordo di agenzia è risolto quando c’è mutuo consenso da entrambe le parti;
  • vi è una violazione sostanziale dell'accordo di una parte.


Se l'entità rappresentata notifica un avviso di risoluzione del contratto ai sensi della clausola 1 dell’articolo 177, legge sul commercio 2005, l'agente ha il diritto di chiedere all'entità rappresentata di pagare i danni per il periodo durante il quale l'agente ha agito in qualità di agente per il preponente. L'importo di tali danni sarà la retribuzione mensile media di un agente per ogni anno in cui l'agente ha agito in qualità di agente per la parte rappresentata. Se il mandato è inferiore a un anno, l'importo di tali danni sarà calcolato come remunerazione mensile media di un agente durante il periodo dell'agenzia.

Se un contratto di agenzia si risolve su richiesta di un agente, l’agente non ha il diritto di richiedere il risarcimento dei danni dall’entità rappresentata per il periodo per il quale l'agente ha agito in qualità di agente per l'entità rappresentata.

Indennità di fine rapporto

Ai sensi dell’Art. 177 della Legge sul Commercio, i) se l‘entità rappresentata notifica un avviso di risoluzione del contratto ai sensi della clausola 1 dell’articolo 177 della legge sul Commercio 2005, l’agente ha il diritto di richiedere all’entità rappresentata il pagamento dei danni per il periodo di tempo durante il quale l’agente ha agito in qualità di agente per il preponente. L’ammontare di tali danni sarà la retribuzione media mensile di un agente per ogni anno in cui l’agente ha agito in qualità di agente per la parte rappresentata. Se il mandato di agenzia è stato inferiore ad un anno, l’ammontare di tali danni sarà calcolato come la retribuzione mensile media di un agente durante il mandato di agenzia; se il contratto di agenzia è risolto su richiesta di un agente, l’agente non ha il diritto di chiedere i danni all’entità rappresentata per il periodo per il quale l’agente ha agito in qualità di agente per l’entità rappresentata.

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